lunedì 28 febbraio 2011

FAUST EXTREME FEST (II GIORNO)

(1 agosto 2010 – Parco di Serravalle, Empoli )
Seconda giornata di questo festival, tutta dedicata alla musica Black metal.



AD PERPETUAM NOCTEM
 Primo gruppo a salire sul palco in questa giornata dedicata al Black metal, gli Ad Perpetuam Noctem sono l’unica band di Empoli e si ritrovano, purtroppo, di fronte ad un pubblico scarso, data la loro posizione in scaletta. Abbigliamento casual (se così si può definire un modo di vestirsi Black esente da troppi fronzoli) , per confermare la loro performance pomeridiana, quando ancora le luci del giorno sono alte nel cielo.
E’ più la loro musica che si dimostra capace di impressionare, perchè i musicisti tendono veramente a muoversi poco. Questa non è nient’altro che un canto orrorifico e lancinante, una nenia trascinante, lenta, che tiene incollati gli spettatori davanti al palco, come un branco di non morti ipnotizzati : tutti rimangono lì a guardarli, senza reagire, perchè è un suono che riesce nel suo intento di indurre alla contemplazione.
Dei membri del gruppo ricordiamo Delio Nanni (qui chiamato Rust) che abbiamo già potuto apprezzare con gli Auranigra nella giornata di Sabato, ma che purtroppo in quest’occasione è stato un po’ messo da parte in quanto qui esegue solo la funzione di chitarrista ed il ruolo di frontman è affidato a Calius (voce, basso), cantante decisamente più calmo che ama assumere espressioni di sofferenza ; l’ultimo membro da menzionare è il Maresciallo, l’altro chitarrista, il più iperscrutabile e gelido di tutti.
In sostanza il gruppo ci ha regalato un discreto concerto, anche se, sinceramente, sembra mancargli qualcosa . Forse più espressione da parte di tutti i componenti della band, forse un po’ più di energia, oppure sicuramente contro di loro ha giocato lo sparuto pubblico ancora poco coinvolto e l’orario in cui hanno dovuto suoanre, non troppo azzeccato.
SCALETTA DELLA SERATA :
Order from negativity, born in blasphemy, orizzonti di guerra, negative thought.
OPUS MORTIFER
Complice il primo buio della notte che avanza, che rende l’atmosfera del Parco di Serravalle  oscura e maledetta, i Pisani Opus Mortifer si distinguono per un grande effetto iniziale sul pubblico.
Molto caricati dal punto di vista del look, face painting pesante, borchie vistose e abbigliamento curato nei minimi particolari, i membri di questo gruppo non trascurano per niente la presenza scenica  anche per quel che riguarda il modo di porsi di fronte  alle persone venuti li per vederli. Il cantante, un bel signore del male, cupo e possente, riesce bene nella sua parte di frontman tenebroso e maligno ; la caratteristica più evidente di lui è il suo cimentarsi con una recitazione facciale molto intensa (visibile anche da lontano !!). Ma tutti i componenti della band sono su questa tangente, cioè molto molto espressivi.
La musica degli Opus Mortifer è un black metal introspettivo e glaciale, intriso di quel senso di angoscia quasi strangolante, che ti manda nel panico come se la fine fosse imminente. Ascoltarli dà veramente l’impressione di respirare il freddo.
La gente ai piedi del palco applaude ; con l’ultima canzone “Ad Majorem” (presentata come un “Inno a Satana”) il loro show di stasera finisce. Avevo già avuto l’occasione di vedere gli Opus Mortifer al Controsenso di Prato l’inverno scorso, per la serata Black metal di Granducato di Metallo, e lì mi avevano notevolmente impressionato, questa sera sono stati bravi ma rispetto alla volta passata mancava un po’ di grinta, che li rendesse più convincenti.
In ogni caso un discreto concerto.
Scaletta della serata :
Ritorno dall’abisso, Summus grados, Memorie defunte, Osculum sub cadda, ad majorem.


FROSTMOON ECLIPSE
Black metal dalla città di La Spezia, Liguria. Non è un  caso  questa  loro provenienza, dato che diverse altre notevoli band di questo genere vengono da questa regione, ricordiamo tra queste i Genovesi Sacradis.
Sicuramente, senza alcun ripensamento, i Frostmoon Eclipse sono stati il miglior gruppo della serata, quello più movimentato, che ha saputo sollevare un pubblico ancora inerme ed in attesa di riscaldarsi.
Come un’onda di vitalità i Frostmoon Eclipse irrompono sul palco, carichi di energia, carichi di rabbia, carichi di paura. Senza face painting, senza vistose borchie, spartani, ma con una verve decisa e composta, di chi sa decisamente il fatto proprio. Finalmente un gruppo così espressivo, in questa giornata, ed in questo panorama underground ( quelle dei gruppi dediti al Black metal) che sembra decisamente peccare di monotonia. Come se il senso di infinita solitudine e di cattiveria demoniaca si possa esprimere solo con una presenza scenica statuaria, e musica tutta uguale, dall’ inizio alla fine. Qui è tutto diverso, la musica, il carattere dei musicisti, il modo di proporsi, eppure non mancano le componenti basilari di questa musica venuta dal Nord Europa più freddo e desolato : angoscia, tristezza, paura e tutti i demoni interiori umani venuti a galla dall’inconscio più buio.
Meritevole il cantante Lorenzo Sassi, capelli cortissimi, abbigliamento essenziale, eppure capace di muoversi sul palco con eleganza e sicurezza in sè stesso, esprimendo col volto tutta la mostruosità di cui è capace. Menzioniamo anche come meritevoli il chitarrista Claudio Alcara ed il bassista Davide Gorrini, scatenatissimo.
Insomma un bell’esempio di band Black Metal profonda  e raccapricciante.
SCALETTA DELLA SERATA :
Where no light burns, The darkest season of humanity, A clandestine freedom between spiadows, Corridons, Elusion of sorcery, Violating the  obvious  , Hell’s bells (AC/DC).
GLORIOR BELLI
Terzo gruppo della serata in cui milita il batterista Livornese Gionata Potenti (assieme a Frostmoon eclipse e Tumulus Anmatus) . Sono i Glorior Belli a chiudere  la giornata Black emtal del faust extreme fest, per cui coloro che chiudono l’intero festival ; questo gruppo viene da Auxerre (francia) e stasera si tratat di una data esclusiva, in Italia. Tra tutti quelli di stasera esso risulta sicuramente come il più inquetante ed il più chiaramente legato alla tematica dell’occultismo.
Musicisti incappucciati, (Il cantante ha proprio il volto coperto, come se fosse un essere ignobile che vuole rimanere nell’ombra per nascondere la sua mostruosità) la loro musica è tetra, trascinante e cupa all’inverosimile. La voce del singer J. esce fuori come un rantolo, ma tutto l’insieme del loro spettacolo sembra eseguito da esseri venuti da un’aldilà di pena  e notte  eterna.
Interessanti come progetto, anche se  anche loro non riescono ad esaltarmi particolarmente dal vivo, nonostante i loro pezzi su myspace e i loro video su youtube mi avevano  incuriosito molto.
In finale discreti.
SCALETTA DELLA SERATA :
Once in a  blood red moon, the forbidden words, amnifesting the raging beast, severed from the self, In Paradisum, There is but one light, Celestial Phenomena, Deadly Sparks, Meet us at the southern sign

FAUST EXTREME FEST

 Faust Extreme fest (31 Luglio 2010 – Parco di Serravalle, Empoli)
Prima giornata del Faust Extreme fest dedicata interamente ai gruppi Death, ringrazio l’organizzazione ed in particolare Delio Nanni e Domiziana DeNardi per questa bella giornata all’ insegna del metal estremo.

THE ARCHETYPE
Prima band che riesco a vedere in questa prima giornata del Faust extreme fest, i The Archetype sono una band abbastanza conosciuta nell’ambiente metal toscano , vengono da Firenze,  e propongono un progressive metal con dense sfumature death.
Non è la prima volta che recensisco questa band, che si è sempre dimostrata all’altezza della situazione, e per l’ennesima volta confermo questa mia tesi : empatia, questa è la parola chiave per descrivere il loro suono, dato che sembra che i membri degli Archetype ci tengano molto a rendere per l’appunto empatici i loro pezzi. Come ho già ripetuto  altre volte, la musica di questo gruppo risulta “…capace di donare sensazioni molto profonde agli ascoltatori…”, e questa componente,  questa sera a Empoli, non ha fatto sentire la sua mancanza. Notevole sorpresa la prestazione del cantante Gianluca Rossi che questa sera ci ha regalato una splendida interpretazione vocale : molto più bravo delle altre volte in cui avevo avuto l’occasione di vederlo, Gianluca ha dimostrato stasera di saper passare dalla voce sporca a quella pulita con molta più sicurezza che in passato (direi che sembrava quasi schizofrenico …) e di saper calare perfettamente nella  parte di vocalist di questo gruppo così emozionale, appropriandosi di quell’ immagine intensa che gli ci vuole.
Tra i musicisti di questo gruppo segnaliamo il chitarrista Giordano Bruni, notevole per la sua interpretazione, ma tutti i componenti sembrano veramente “vivere ciò che suonano” e avvolgono così gli spettatori in queste emozioni profonde, causate dalla loro musica potente ma raffinata.
Bene così ragazzi.


SCALETTA DELLA SERATA :
Blinded by sand, the fall, ghost, parasites, 4000 days, GOE.



AURANIGRA
Seconda band della serata gli Auranigra vengono da Empoli  e propongono un Death/Black metal  influenzato molto dalla scena Polacca e da gruppi come i Behemot.
La formazione della band è di tre elementi, Delio Nanni (Dyonisos) cantante e chitarrista, Disangelium alla chitarra e Lycan al basso : caratteristica da non dimenticare di questa band l’assenza di un batterista, sostituito da una drum machine.
Le note terrificanti ed oscure degli Auranigra si levano regalando a tutti una piacevole sorpresa : è la prima volta che ho l’occasione di vedere e recensire questa band e posso dire che questi ragazzi ce l’hanno messa proprio tutta questa sera. Non male, in sostanza, questa loro esibizione.
Dal punto di vista tecnico essi non fanno una pessima figura, anche perché stare dietro ad una Drum machine piuttosto che ad un batterista (che può anche venire incontro ai suoi colleghi musicisti in caso non riescano a stargli dietro…) non è poi così facile come sembra. In questo gli Auranigra sembrano cavarsela, anche  se non arrivano all’altezza di gruppi come i Samael che suonano senza batterista senza che l’ascoltatore noti al differenza, in ogni caso per gli Auranigra la mancanza di un uomo dietro la pelli un po’ si fa sentire.
Dal punto di vista della presenza scenica il gruppo si riassume nella persona del cantante chitarrista Delio, che risulta essere il più dominante, mentre gli altri membri si limitano a  seguirlo più che a sconvolgersi. Delio si diletta un po’ a fare il principe delle tenebre, sfruttando molto la mimica facciale, e dimostrandosi un eccellente front-man mentre le note della musica degli Auranigra regalano terrore e paura al pubblico.  Il nostro vocalist Dyonisos è riuscito a  tenere il palco egregiamente, dall’inizio alla fine del concerto.
Gli Auranigra si rivelano in finale un gruppo capace abbastanza di trascinare gli spettatori, e pur essendo poco movimentati e molto spartani riescono comunque ad essere particolarmente d’effetto.
Il discreto riscontro da parte del pubblico conferma l’efficacia di questa band.


SCALETTA DELLA SERATA
Intro (Estate di Vivaldi), Demiurgic narco sound, Lex talionis, sudden death, anarcocta naturalis, midian age, nosferatu, nendel largo



EXHUMER
Terzo gruppo della serata arrivano i Baresi Exhumer, da non confondere con i Californiani deathstear Exhumed, autori dell’album “anatomy is destiny” il cui art work è stato bandito dal governo tedesco per essere “troppo realista e macabro”, o con i Teutonici Exumer, una delle prime thrash metal band tedesche ( sarebbe stato troppo bello averli qui …. ). Questi simpatici ragazzi Pugliesi qui presenti propongono un Brutal Death cattivissimo, che è veramente musica per le mie orecchie.
La band si presenta questa sera formata da quattro membri (Michele Ursini alla voce, Marco Aromatario alla chitarra, Federico Cacciapaglia al basso e Vlady Fumaroli alla batteria) , dedicano la serata a Babu, cantante del gruppo Death Ferrarese degli Hobnailed, suicidatosi poco tempo fa, la cui vicenda ha toccato molto da vicino la sensibilità di molti fans e musicisti della scena estrema italiana.
Appena entrati in azione gli Exhumer riscuotono subito un grande successo tra il pubblico, che sin da subito getta avanti esclamazioni di completa approvazione della serie “ Oh cazzo !!”. Ebbene sì, questi ragazzi dimostrano subito di saper “macinare” bene il suono e di essere tosti, grezzi e bestiali al punto giusto : ogni membro sa molto bene il fatto suo in fatto di musica, dal batterista Vlady Fumaroli (a cui assegnerei una nota di merito perché per tutto il concerto è andato velocissimo …) a tutti quanti che si dimostrano abbastanza a pari merito tra di loro. Il componente che forse spicca di più è il singer Michele, a cui viene dato il duro compito di interagire con il pubblico, in quanto per tutto il live è stato quello che si è mosso di più a differenza degli altri che si sono limitati a fargli da sfondo, senza che questa scelta compromettesse la loro presenza scenica. Il potente cantante del gruppo Pugliese si rivela dotato di una potenza (non solo vocale …) inaudita : oltre  a regalarci i suoi micidiali grugniti perfettamente brutali Michele ha continuato a fare su e giù dal palco senza fermarsi mai, come un coniglio impazzito, in grado di familiarizzare subito con il palco e con il pubblico, che si è fatto rapire subito dal suo carisma. Il talento di quetso ragazzo non è fatto soltanto dalla sua voce potente e dalla sua vitalità, ma anche da un che di magnetico che forse non sa neanche lui di possedere.
Gli spettatori presenti  applaudeono questi sorprendenti ragazzi, pieni di vita e di rabbia, che  a fine concerto non si dimenticano di ringraziare il pubblico (bene, così si fa…). Vabbè, grazie exhumer di essere saliti fino in toscana a suonare, siete stati piu’ che graditi !!


SCALETTA DELLA SERATA
Putrefaction, malignant necrosy, my first autopsy, the chemistry of death, the final judgment, necropsychopatic exhumation, la sua carne nella mia valigia, mortuary room, cadaverous fauna.

SUBHUMAN
Gruppo di chiusura della serata, che ha trovato di fronte al palco una numerosa folla di gente, tra cui si potevano scorgere tanti loro fedeli muniti di maglietta con il logo.
Il gruppo thrash-death Pisano propone una musica incentrata tutta su temi blasfemi e goliardici, con canzoni interamente scritte in italiano, ma la caratteristica loro che li rende particolarmente attraenti e conosciuti a molti (oltre al fatto che sono peggio del prezzemolo, suonano sempre ed ovunque … Ricordiamo la loro recente data di spalla a Deicide, Marduk e  Vader A Roma …) è che i loro live sono dei veri e propri show divertentissimi ed allettanti, che rivelano al loro grande natura d’intrattenitori. Il merito della riuscita di questi show va tutto al simpaticissimo cantante Fabrizio “Zula” Ferzola, che oltre a ragliare sul microfono come un cane malato di rabbia tra un pezzo e l’altro concede al  pubblico una delle sue “perle”, cambiando repertorio ad ogni concerto (da notare che i suoi comizi durano veramente un’eternità senza annoiare nessuno)  : dopo l’orca madonna (un’orca gonfiabile da piscina gettata sul pubblico …), la parrucca bionda in testa ed il pupazzo- ranocchio il comicissimo Zula ci ha diletatto questa sera con barzellette assurde e  fenomenali, come quella del prete e  del pittore :
– UN PRETE COMMISSIONA UN QUADRO AD UN PITTORE DA ESPORRE IN CHIESA, CHE DEVE RAFFIGURARE L’ULTIMA CENA. QUANDO IL QUADRO E’ PRONTO IL PRETE VULOE VEDERLO E CI TROVA RAFFIGURATA UN’ORGIA “MA CHE COS’ E’ QUESTO ?” CHIEDE AL PITTORE “AH, NON LO SO, QUANDO L’HO LASCIATO STAVANO ANCORA MANGIANDO…”.
Il successo è scontato.
Ma oltre  a Zula tutti i membri dei Subhuman s’impegnano per rendere il più piacevole possibile il concerto, come i due chitarristi Matteo Buti (con le sue smorfie) ed Elia Murgia (con la sua faccia convinta). I Subhuman sono un gruppo rivelante per questa loro capacità di rendere il live un potente motivo d’attrazione per i loro fans. Ai piedi del palco gli spetattori non si limitano ad applaudire ma seguono il concerto interagendo coi musicisti, in particolare col grande cabarettista Zula, forse si può anche dire che a questo punto non si possono più definire solamente “spettatori”.
Un gruppo capace di miscelare metal estremo, goliardia e intrattenimento, con un risultato molto molto divertente.

SCALETTA DELLA SERATA :
Profondo rozzo, estinto naturale, mafia, 30 denari, a new level (Pantera), fassaborto, l’atroce scommessa, nata troia, vigliaccheria, infamia e potere, vecchio bastardo, into the pit (Testament).
Del Buono Carola

SICKENING RECORDING SESSION














SICKENING - BRUTAL DEATH IN INLAND EMPIRE



Alessandro Materassi e Marco Taiti, rispettivamente chitarrista e batterista della Brutal death band fiorentina Sickening  sono qui per parlarci di loro e del loro nuovo disco "Against the wall of pretence"  ...

(Di Carola Del Buono)





  

Allora Alessandro, come prima domanda vorrei che tu mi parlassi di come la tua band, i Sickening, si sono formati e di come è stata la vostra evoluzione dagli inizi sino ad oggi

A: Ci siamo formati nel 2003 con l'intento di suonare del classico brutaldeath in stile americano. Da allora abbiamo sicuramente affinato un po' il nostro stile cercando di portare il songwriting ad un livello sempre maggiore, ma cercando di rimanere ancorati agli stilemi classici del genere, non ci piacciono troppo le contaminazioni o le aperture verso quello che via via negli anni va di moda.

Vorrei chiederti anche perché la scelta di questo nome per il vostro gruppo, Sickening … E’ un termine abbastanza utilizzato nell’ambito Brutal Death metal, oltre che essere una canzone dei Meshuggah

A: Ma non c'è un particolare motivo, ci piaceva come suonava e l'abbiamo adottato tutto li. Comunque i Meshuggah non hanno niente a che vedere.

Passiamo direttamente al vostro nuovo album “Against the wall of pretence”, puoi presentarmelo dal punto di vista musicale ?Ascoltando il vostro pezzo su myspace “Blast of madness” si assiste ad una potente scarica di legnate, con momenti dominati dal suono di una chitarra ossessiva  e minacciosa. Cosa mi dici riguardo anche alle altre tracce ?

A: Il nostro nuovo disco è sicuramente un lavoro molto più maturo del suo predecessore, sicuramente acerbo sotto alcuni punti di vista: abbiamo lavorato a fondo sugli arrangiamenti di ogni singolo pezzo cercando di non tralasciare alcun dettaglio. A noi il risultato è piaciuto e siamo soddisfatti di come ogni singolo brano è venuto fuori, speriamo la pensi cosi anche chi lo ascolterà.




Sapresti farmi un confronto fra questo ultimo album che esce ora e il primo album che avete fatto “Ignorance supremacy” (Uscito nel Marzo 2008) ? Quali sono le differenze  e le eventuali similitudini ?

A: Le nuove canzoni presentano una maggiore maturità sia compositiva che da parte di ognuno di noi, oltre ad essere sicuramente più veloci e complesse di quelle del disco di esordio, anche se la matrice possiamo dire che è la stessa di “Ignorance supremacy”.

Parlami ora invece di come vi siete organizzati per la registrazione e la produzione del CD…

A: L'acquisizione è stata fatta presso lo Studio Emme a Calenzano, qui vicino Firenze, da Giulio Cercato, mentre mixing e mastering sono stati fatti al 16<sup>th</sup> Cellar Studio, a Roma, da Stefano Morabito. Entrambi si sono dimostrati ragazzi in gamba, molto efficienti e che fanno egregiamente il loro lavoro. Gli siamo molto grati perché il disco suona esattamente come volevamo.

Questo vostro secondo album ha come soggetto il film di David Lynch “Inland Empire – L’impero della Mente” . Come mai proprio questa scelta ? E che cosa in particolare riguardo a questo film avete affrontato ?

A: Lynch oltre ad essere uno dei nostri registi preferiti ha sempre realizzato film molto scuri, tetri ed opprimenti, aggettivi che ben si sposano col genere che proponiamo. In particolare Inland Empire parla dell'incapacità di distinguere la realtà dalla finzione, in una sorta di vortice mentale simile alla pazzia. Pensavamo fosse un tema abbastanza in sintonia con la nostra musica.





Una domanda riguardo a David Lynch, una caratteristica di tanti suoi film sono l’accento che lui mette sulle sue protagoniste femminili, che spesso, forse  a causa proprio di questo, sono personaggi difficili da dimenticare (basta che pensi alle donne di Twin Peaks, di Cuore Selvaggio o Velluto Blu …). Cosa ne pensi di questa mia affermazione ?

A: Mah…non sono un grandissimo critico cinematografico, anche se mi piace il cinema. Comunque sono d’accordo con quello che hai detto, i personaggi femminili dei film di Lynch sono sempre personaggi totali e vivi, con una psicologia spesso complessa. Probabilmente dovremmo chiedere a lui come mai dipinge sempre così le donne.


In tante occasione ti ho sentito esprimere il tuo giudizio riguardo al fatto che molte band sono disposte a pagare per suonare, hai ribadito molte volte che “ … No, non è l’unica soluzione che esiste, questo tipo di proposte esisteranno finchè ci sarà qualcuno disposto a pagare per suonare. Il problema secondo me è che molti gruppi non riescono a valutare oggettivamente la qualità del prodotto che offrono, e quindi, pur di far uscire il disco ed “avere” un’etichetta (che poi sarà mai, con queste proposte me lo autoproduco) accettano anche di pagare per suonare o comprare i propri CD etc..etc…Secondo me è tutto veramente assurdo”.
In sostanza tu sostieni che secondo te un gruppo non deve scendere  a questi compromessi, che deve sempre riconoscere il valore di quello che fa … Spiegaci meglio …
A: Credo non ci sia molto da spiegare, trovo assurdo dover pagare per fare uscire un disco o per suonare di spalla ad un gruppo. Le cose devono essere meritate, non comprate. Se alcuni gruppi non “arrivano” probabilmente è bene che si pongano delle domande riguardo alla propria proposta musicale. Tutto qua.

Qual è la tua opinione riguardo alla scena Brutal Death italiana ; nonostante questa musica si possa definire una “nicchia nella nicchia” e l’Italia è sempre raffigurata come una nazione che non accetta la musica metal, questa scena sembra molto attiva. Tu cosa mi dici al riguardo ?

A: E’ una scena che si sta lentamente affermando e si sta facendo conoscere anche al di fuori dei nostri confini. Ormai abbiamo gruppi che spaccano il culo anche a molti gruppi stranieri. L'unico peccato è ancora la scarsa affluenza che c'è qui da noi ai concerti estremi.


Una domanda molto personale, la musica Brutal Death e Grind Core vengono spesso definite “la violenza fine  a se stessa” , in special modo da chi non segue questi filoni musicali ( e forse non li apprezza nemmeno…). Te che ne pensi di quest’ affermazione ? Tu che questa musica la segui e la suoni, come preferiresti invece definirla ?

A: Direi che è una grossissima stronzata ahahah.

So che voi Sickening avete fatto delle date all’estero, dove avete suonato, in quale occasione e com’è stata questa vostra esperienza? Pensi anche te che varcare le Alpi sia un’occasione per le bands come le vostre per trovare situazioni migliori per suonare a dispetto di ciò che invece trovate qui in Italia ?

A:Abbiamo suonato in Svizzera (in occasione del Mountains of death 2008), Repubblica Ceca e Germania. Suonare all'estero è sempre un'esperienza unica per qualsiasi tipo di gruppo. Quello che ti posso dire, e che abbiamo riscontrato noi, è sicuramente una maggiore partecipazione del pubblico durante i live, cosa che è sempre ben gradita.
Voi siete una band underground, ma sembrate tutti quanti molto convinti e decisi sul percorso che volete seguire. Cos’è che anima tutto ciò, la passione ? O c’è dell’altro ?

A: Sicuramente non lo facciamo per i soldi ahahah. Comunque direi che alla base di generi come il nostro c'è solo la passione che ti spinge. Poi tutto quello che viene in più è ben accetto.

Alessandro, so che insieme al tuo cantante Claudio gestite una sala prove, la Play Loud, frequentata da un sacco di musicisti. Puoi parlarmi un po’ di questa tua esperienza ?

A: Ci piaceva lavorare nel mondo nella musica, quindi abbiamo cercato di fare qualcosa inerente. Per ora ci sta dando diverse soddisfazioni, speriamo sia cosi anche in futuro.



All’interno della Play Loud sono presenti una scuola di canto, batteria, chitarra e basso . I corsi di canto sono tenuti da Jacopo Meille (Tygers of Pan Tang) mentre per i corsi di batteria ci pensa la scuoal freestroke … Insomma tutti bei progetti … Cosa mi vuoi dire al riguardo ?

A: Ci sembrava interessante allargare un po’ la nostra attività creando una sorta di punto di ritrovo per il musicista, quindi aprire una scuola all'interno della nostra struttura si è dimostrato uno dei modi migliori per farlo.

Se capitasse l’occasione ai Sickening di suonare di spalla ad una band conosciuta o di andarci insieme per un tour, con quale gruppo vorresti che vi capitasse questa possibilità e perché…

A: Mah…non saprei, potrei dirti diversi nomi, tanto non credo accadrà mai ahahah.



Marco parlaci della tua esperienza di batterista, quando hai cominciato, perché hai scelto proprio questo strumento e com’è stato suonare con questo strumento dagli inizi ad oggi …



M:Suono da quando ho 16 anni circa, come tanti ho iniziato per gioco e poi si è trasformata in una vera e propria passione. Il motivo per cui ho scelto questo strumento sinceramente non me lo ricordo o non lo so proprio, probabilmente perché grazie ad un mio amico che aveva una sua sala prove con la batteria sempre a disposizione potevo sperimentare/imparare anche non avendola a casa…che si sa, non è una cosa molto comoda e silenziosa.





Dimmi quali sono i batteristi a cui maggiormente t’ispiri e quelli più rilevanti per la scena metal estrema secondo te …



M:Attualmente non ho batteristi preferiti a cui mi ispiro in modo particolare; inizialmente sì, ed erano quelli dei miei gruppi preferiti.

Ad oggi cerco di prendere spunto da chiunque, famoso e non, se ha qualcosa di interessante da trasmettere.

Tu come batterista a livello tecnico, su cosa punti maggiormente e  quali sono gli elementi su cui un buon batterista deve basarsi secondo la tua opinione …


M:  personalmente credo che a livello tecnico le cose veramente importanti siano due, ovvero andare a tempo e avere un bel suono. Invece penso che sia fondamentale comprendere il ruolo e la concezione di batteria/percussioni all’interno di un gruppo, cioè  capire quando è il caso di fare un semplice 4/4 oppure quando ci si può cimentare in cose più complesse. Io ho studiato abbastanza inizialmente (ma neanche troppo ad essere sinceri) e col tempo ho capito una cosa molto semplice ma non scontata, ovvero che la tecnica dovrebbe essere al servizio della musica e non viceversa, anche se poi il bello di suonare è che ognuno può fare quello che gli pare, tanto si sa, i gusti sono una cosa soggettiva. <em>
</em>



 So che c’è una tua intervista sulla rivista sickdrummer, ci puoi raccontare come ti si è presentata quest’occasione e com’è andata la vicenda …



M:In realtà è molto breve e semplice la storia…Ian (boss di Sickdrummer) ci ha mandato una email su myspace chiedendomi se volevo fare un’intervista che poi sarebbe stata pubblicata sul sito…la risposta è stata ovviamente affermativa. Fra l’altro devo aggiungere che è una persona veramente in gamba e disponibile.

Se qualcuno fosse interessato questo è il link dell’intervista:



http://www.sickdrummermagazine.com/index.php/the-drummers/death-grind/1111-marco-taiti.

Per chiudere l’intervista, cosa vorresti dire in conclusione a coloro che leggeranno tutto ciò che non hai ancora detto  ?

A: Supportate l'undergrounde

http://www.myspace.com/sickeningdeath

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