lunedì 28 febbraio 2011

FAUST EXTREME FEST (II GIORNO)

(1 agosto 2010 – Parco di Serravalle, Empoli )
Seconda giornata di questo festival, tutta dedicata alla musica Black metal.



AD PERPETUAM NOCTEM
 Primo gruppo a salire sul palco in questa giornata dedicata al Black metal, gli Ad Perpetuam Noctem sono l’unica band di Empoli e si ritrovano, purtroppo, di fronte ad un pubblico scarso, data la loro posizione in scaletta. Abbigliamento casual (se così si può definire un modo di vestirsi Black esente da troppi fronzoli) , per confermare la loro performance pomeridiana, quando ancora le luci del giorno sono alte nel cielo.
E’ più la loro musica che si dimostra capace di impressionare, perchè i musicisti tendono veramente a muoversi poco. Questa non è nient’altro che un canto orrorifico e lancinante, una nenia trascinante, lenta, che tiene incollati gli spettatori davanti al palco, come un branco di non morti ipnotizzati : tutti rimangono lì a guardarli, senza reagire, perchè è un suono che riesce nel suo intento di indurre alla contemplazione.
Dei membri del gruppo ricordiamo Delio Nanni (qui chiamato Rust) che abbiamo già potuto apprezzare con gli Auranigra nella giornata di Sabato, ma che purtroppo in quest’occasione è stato un po’ messo da parte in quanto qui esegue solo la funzione di chitarrista ed il ruolo di frontman è affidato a Calius (voce, basso), cantante decisamente più calmo che ama assumere espressioni di sofferenza ; l’ultimo membro da menzionare è il Maresciallo, l’altro chitarrista, il più iperscrutabile e gelido di tutti.
In sostanza il gruppo ci ha regalato un discreto concerto, anche se, sinceramente, sembra mancargli qualcosa . Forse più espressione da parte di tutti i componenti della band, forse un po’ più di energia, oppure sicuramente contro di loro ha giocato lo sparuto pubblico ancora poco coinvolto e l’orario in cui hanno dovuto suoanre, non troppo azzeccato.
SCALETTA DELLA SERATA :
Order from negativity, born in blasphemy, orizzonti di guerra, negative thought.
OPUS MORTIFER
Complice il primo buio della notte che avanza, che rende l’atmosfera del Parco di Serravalle  oscura e maledetta, i Pisani Opus Mortifer si distinguono per un grande effetto iniziale sul pubblico.
Molto caricati dal punto di vista del look, face painting pesante, borchie vistose e abbigliamento curato nei minimi particolari, i membri di questo gruppo non trascurano per niente la presenza scenica  anche per quel che riguarda il modo di porsi di fronte  alle persone venuti li per vederli. Il cantante, un bel signore del male, cupo e possente, riesce bene nella sua parte di frontman tenebroso e maligno ; la caratteristica più evidente di lui è il suo cimentarsi con una recitazione facciale molto intensa (visibile anche da lontano !!). Ma tutti i componenti della band sono su questa tangente, cioè molto molto espressivi.
La musica degli Opus Mortifer è un black metal introspettivo e glaciale, intriso di quel senso di angoscia quasi strangolante, che ti manda nel panico come se la fine fosse imminente. Ascoltarli dà veramente l’impressione di respirare il freddo.
La gente ai piedi del palco applaude ; con l’ultima canzone “Ad Majorem” (presentata come un “Inno a Satana”) il loro show di stasera finisce. Avevo già avuto l’occasione di vedere gli Opus Mortifer al Controsenso di Prato l’inverno scorso, per la serata Black metal di Granducato di Metallo, e lì mi avevano notevolmente impressionato, questa sera sono stati bravi ma rispetto alla volta passata mancava un po’ di grinta, che li rendesse più convincenti.
In ogni caso un discreto concerto.
Scaletta della serata :
Ritorno dall’abisso, Summus grados, Memorie defunte, Osculum sub cadda, ad majorem.


FROSTMOON ECLIPSE
Black metal dalla città di La Spezia, Liguria. Non è un  caso  questa  loro provenienza, dato che diverse altre notevoli band di questo genere vengono da questa regione, ricordiamo tra queste i Genovesi Sacradis.
Sicuramente, senza alcun ripensamento, i Frostmoon Eclipse sono stati il miglior gruppo della serata, quello più movimentato, che ha saputo sollevare un pubblico ancora inerme ed in attesa di riscaldarsi.
Come un’onda di vitalità i Frostmoon Eclipse irrompono sul palco, carichi di energia, carichi di rabbia, carichi di paura. Senza face painting, senza vistose borchie, spartani, ma con una verve decisa e composta, di chi sa decisamente il fatto proprio. Finalmente un gruppo così espressivo, in questa giornata, ed in questo panorama underground ( quelle dei gruppi dediti al Black metal) che sembra decisamente peccare di monotonia. Come se il senso di infinita solitudine e di cattiveria demoniaca si possa esprimere solo con una presenza scenica statuaria, e musica tutta uguale, dall’ inizio alla fine. Qui è tutto diverso, la musica, il carattere dei musicisti, il modo di proporsi, eppure non mancano le componenti basilari di questa musica venuta dal Nord Europa più freddo e desolato : angoscia, tristezza, paura e tutti i demoni interiori umani venuti a galla dall’inconscio più buio.
Meritevole il cantante Lorenzo Sassi, capelli cortissimi, abbigliamento essenziale, eppure capace di muoversi sul palco con eleganza e sicurezza in sè stesso, esprimendo col volto tutta la mostruosità di cui è capace. Menzioniamo anche come meritevoli il chitarrista Claudio Alcara ed il bassista Davide Gorrini, scatenatissimo.
Insomma un bell’esempio di band Black Metal profonda  e raccapricciante.
SCALETTA DELLA SERATA :
Where no light burns, The darkest season of humanity, A clandestine freedom between spiadows, Corridons, Elusion of sorcery, Violating the  obvious  , Hell’s bells (AC/DC).
GLORIOR BELLI
Terzo gruppo della serata in cui milita il batterista Livornese Gionata Potenti (assieme a Frostmoon eclipse e Tumulus Anmatus) . Sono i Glorior Belli a chiudere  la giornata Black emtal del faust extreme fest, per cui coloro che chiudono l’intero festival ; questo gruppo viene da Auxerre (francia) e stasera si tratat di una data esclusiva, in Italia. Tra tutti quelli di stasera esso risulta sicuramente come il più inquetante ed il più chiaramente legato alla tematica dell’occultismo.
Musicisti incappucciati, (Il cantante ha proprio il volto coperto, come se fosse un essere ignobile che vuole rimanere nell’ombra per nascondere la sua mostruosità) la loro musica è tetra, trascinante e cupa all’inverosimile. La voce del singer J. esce fuori come un rantolo, ma tutto l’insieme del loro spettacolo sembra eseguito da esseri venuti da un’aldilà di pena  e notte  eterna.
Interessanti come progetto, anche se  anche loro non riescono ad esaltarmi particolarmente dal vivo, nonostante i loro pezzi su myspace e i loro video su youtube mi avevano  incuriosito molto.
In finale discreti.
SCALETTA DELLA SERATA :
Once in a  blood red moon, the forbidden words, amnifesting the raging beast, severed from the self, In Paradisum, There is but one light, Celestial Phenomena, Deadly Sparks, Meet us at the southern sign

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