lunedì 28 febbraio 2011

FAUST EXTREME FEST

 Faust Extreme fest (31 Luglio 2010 – Parco di Serravalle, Empoli)
Prima giornata del Faust Extreme fest dedicata interamente ai gruppi Death, ringrazio l’organizzazione ed in particolare Delio Nanni e Domiziana DeNardi per questa bella giornata all’ insegna del metal estremo.

THE ARCHETYPE
Prima band che riesco a vedere in questa prima giornata del Faust extreme fest, i The Archetype sono una band abbastanza conosciuta nell’ambiente metal toscano , vengono da Firenze,  e propongono un progressive metal con dense sfumature death.
Non è la prima volta che recensisco questa band, che si è sempre dimostrata all’altezza della situazione, e per l’ennesima volta confermo questa mia tesi : empatia, questa è la parola chiave per descrivere il loro suono, dato che sembra che i membri degli Archetype ci tengano molto a rendere per l’appunto empatici i loro pezzi. Come ho già ripetuto  altre volte, la musica di questo gruppo risulta “…capace di donare sensazioni molto profonde agli ascoltatori…”, e questa componente,  questa sera a Empoli, non ha fatto sentire la sua mancanza. Notevole sorpresa la prestazione del cantante Gianluca Rossi che questa sera ci ha regalato una splendida interpretazione vocale : molto più bravo delle altre volte in cui avevo avuto l’occasione di vederlo, Gianluca ha dimostrato stasera di saper passare dalla voce sporca a quella pulita con molta più sicurezza che in passato (direi che sembrava quasi schizofrenico …) e di saper calare perfettamente nella  parte di vocalist di questo gruppo così emozionale, appropriandosi di quell’ immagine intensa che gli ci vuole.
Tra i musicisti di questo gruppo segnaliamo il chitarrista Giordano Bruni, notevole per la sua interpretazione, ma tutti i componenti sembrano veramente “vivere ciò che suonano” e avvolgono così gli spettatori in queste emozioni profonde, causate dalla loro musica potente ma raffinata.
Bene così ragazzi.


SCALETTA DELLA SERATA :
Blinded by sand, the fall, ghost, parasites, 4000 days, GOE.



AURANIGRA
Seconda band della serata gli Auranigra vengono da Empoli  e propongono un Death/Black metal  influenzato molto dalla scena Polacca e da gruppi come i Behemot.
La formazione della band è di tre elementi, Delio Nanni (Dyonisos) cantante e chitarrista, Disangelium alla chitarra e Lycan al basso : caratteristica da non dimenticare di questa band l’assenza di un batterista, sostituito da una drum machine.
Le note terrificanti ed oscure degli Auranigra si levano regalando a tutti una piacevole sorpresa : è la prima volta che ho l’occasione di vedere e recensire questa band e posso dire che questi ragazzi ce l’hanno messa proprio tutta questa sera. Non male, in sostanza, questa loro esibizione.
Dal punto di vista tecnico essi non fanno una pessima figura, anche perché stare dietro ad una Drum machine piuttosto che ad un batterista (che può anche venire incontro ai suoi colleghi musicisti in caso non riescano a stargli dietro…) non è poi così facile come sembra. In questo gli Auranigra sembrano cavarsela, anche  se non arrivano all’altezza di gruppi come i Samael che suonano senza batterista senza che l’ascoltatore noti al differenza, in ogni caso per gli Auranigra la mancanza di un uomo dietro la pelli un po’ si fa sentire.
Dal punto di vista della presenza scenica il gruppo si riassume nella persona del cantante chitarrista Delio, che risulta essere il più dominante, mentre gli altri membri si limitano a  seguirlo più che a sconvolgersi. Delio si diletta un po’ a fare il principe delle tenebre, sfruttando molto la mimica facciale, e dimostrandosi un eccellente front-man mentre le note della musica degli Auranigra regalano terrore e paura al pubblico.  Il nostro vocalist Dyonisos è riuscito a  tenere il palco egregiamente, dall’inizio alla fine del concerto.
Gli Auranigra si rivelano in finale un gruppo capace abbastanza di trascinare gli spettatori, e pur essendo poco movimentati e molto spartani riescono comunque ad essere particolarmente d’effetto.
Il discreto riscontro da parte del pubblico conferma l’efficacia di questa band.


SCALETTA DELLA SERATA
Intro (Estate di Vivaldi), Demiurgic narco sound, Lex talionis, sudden death, anarcocta naturalis, midian age, nosferatu, nendel largo



EXHUMER
Terzo gruppo della serata arrivano i Baresi Exhumer, da non confondere con i Californiani deathstear Exhumed, autori dell’album “anatomy is destiny” il cui art work è stato bandito dal governo tedesco per essere “troppo realista e macabro”, o con i Teutonici Exumer, una delle prime thrash metal band tedesche ( sarebbe stato troppo bello averli qui …. ). Questi simpatici ragazzi Pugliesi qui presenti propongono un Brutal Death cattivissimo, che è veramente musica per le mie orecchie.
La band si presenta questa sera formata da quattro membri (Michele Ursini alla voce, Marco Aromatario alla chitarra, Federico Cacciapaglia al basso e Vlady Fumaroli alla batteria) , dedicano la serata a Babu, cantante del gruppo Death Ferrarese degli Hobnailed, suicidatosi poco tempo fa, la cui vicenda ha toccato molto da vicino la sensibilità di molti fans e musicisti della scena estrema italiana.
Appena entrati in azione gli Exhumer riscuotono subito un grande successo tra il pubblico, che sin da subito getta avanti esclamazioni di completa approvazione della serie “ Oh cazzo !!”. Ebbene sì, questi ragazzi dimostrano subito di saper “macinare” bene il suono e di essere tosti, grezzi e bestiali al punto giusto : ogni membro sa molto bene il fatto suo in fatto di musica, dal batterista Vlady Fumaroli (a cui assegnerei una nota di merito perché per tutto il concerto è andato velocissimo …) a tutti quanti che si dimostrano abbastanza a pari merito tra di loro. Il componente che forse spicca di più è il singer Michele, a cui viene dato il duro compito di interagire con il pubblico, in quanto per tutto il live è stato quello che si è mosso di più a differenza degli altri che si sono limitati a fargli da sfondo, senza che questa scelta compromettesse la loro presenza scenica. Il potente cantante del gruppo Pugliese si rivela dotato di una potenza (non solo vocale …) inaudita : oltre  a regalarci i suoi micidiali grugniti perfettamente brutali Michele ha continuato a fare su e giù dal palco senza fermarsi mai, come un coniglio impazzito, in grado di familiarizzare subito con il palco e con il pubblico, che si è fatto rapire subito dal suo carisma. Il talento di quetso ragazzo non è fatto soltanto dalla sua voce potente e dalla sua vitalità, ma anche da un che di magnetico che forse non sa neanche lui di possedere.
Gli spettatori presenti  applaudeono questi sorprendenti ragazzi, pieni di vita e di rabbia, che  a fine concerto non si dimenticano di ringraziare il pubblico (bene, così si fa…). Vabbè, grazie exhumer di essere saliti fino in toscana a suonare, siete stati piu’ che graditi !!


SCALETTA DELLA SERATA
Putrefaction, malignant necrosy, my first autopsy, the chemistry of death, the final judgment, necropsychopatic exhumation, la sua carne nella mia valigia, mortuary room, cadaverous fauna.

SUBHUMAN
Gruppo di chiusura della serata, che ha trovato di fronte al palco una numerosa folla di gente, tra cui si potevano scorgere tanti loro fedeli muniti di maglietta con il logo.
Il gruppo thrash-death Pisano propone una musica incentrata tutta su temi blasfemi e goliardici, con canzoni interamente scritte in italiano, ma la caratteristica loro che li rende particolarmente attraenti e conosciuti a molti (oltre al fatto che sono peggio del prezzemolo, suonano sempre ed ovunque … Ricordiamo la loro recente data di spalla a Deicide, Marduk e  Vader A Roma …) è che i loro live sono dei veri e propri show divertentissimi ed allettanti, che rivelano al loro grande natura d’intrattenitori. Il merito della riuscita di questi show va tutto al simpaticissimo cantante Fabrizio “Zula” Ferzola, che oltre a ragliare sul microfono come un cane malato di rabbia tra un pezzo e l’altro concede al  pubblico una delle sue “perle”, cambiando repertorio ad ogni concerto (da notare che i suoi comizi durano veramente un’eternità senza annoiare nessuno)  : dopo l’orca madonna (un’orca gonfiabile da piscina gettata sul pubblico …), la parrucca bionda in testa ed il pupazzo- ranocchio il comicissimo Zula ci ha diletatto questa sera con barzellette assurde e  fenomenali, come quella del prete e  del pittore :
– UN PRETE COMMISSIONA UN QUADRO AD UN PITTORE DA ESPORRE IN CHIESA, CHE DEVE RAFFIGURARE L’ULTIMA CENA. QUANDO IL QUADRO E’ PRONTO IL PRETE VULOE VEDERLO E CI TROVA RAFFIGURATA UN’ORGIA “MA CHE COS’ E’ QUESTO ?” CHIEDE AL PITTORE “AH, NON LO SO, QUANDO L’HO LASCIATO STAVANO ANCORA MANGIANDO…”.
Il successo è scontato.
Ma oltre  a Zula tutti i membri dei Subhuman s’impegnano per rendere il più piacevole possibile il concerto, come i due chitarristi Matteo Buti (con le sue smorfie) ed Elia Murgia (con la sua faccia convinta). I Subhuman sono un gruppo rivelante per questa loro capacità di rendere il live un potente motivo d’attrazione per i loro fans. Ai piedi del palco gli spetattori non si limitano ad applaudire ma seguono il concerto interagendo coi musicisti, in particolare col grande cabarettista Zula, forse si può anche dire che a questo punto non si possono più definire solamente “spettatori”.
Un gruppo capace di miscelare metal estremo, goliardia e intrattenimento, con un risultato molto molto divertente.

SCALETTA DELLA SERATA :
Profondo rozzo, estinto naturale, mafia, 30 denari, a new level (Pantera), fassaborto, l’atroce scommessa, nata troia, vigliaccheria, infamia e potere, vecchio bastardo, into the pit (Testament).
Del Buono Carola

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